
Prima gli italiani è uno slogan amato da tanti, vituperato da altrettanti. Certo se viene usato per fare una graduatoria di diritti fa venire un po’ i brividi, pensando ai tanti italiani che lavorano all’estero e che se si trovassero di fronte ad una situazione del genere subirebbero discriminazioni per tante vicissitudini. Invece la questione è molto semplice sulla produzione agricola, industriale, sui servizi assicuirativi etc. Qui il potere dei consumatori è di gran lunga più forte di tutte le dichiarazioni più o meno demagogiche che ascoltiamo in questi giorni di guerra a colpi di twitter: blocchiamo l’olio tunisino, quello algerino come se il mondo non fosse un grande mercato delle merci per cui ogni provvedimento protezionistico, solitamente, si ritorce su chi l’adotta. Invece i consumatori possono farlo: al supermercato cerco i limoni, perdo 20 secondi a leggere con attenzione un’etichetta e compro limoni italiani invece che quelli spagnoli. Se tanti clienti facessero così, quel supermercato non comprerebbe più limoni dalla Spagna. Semplice, no?
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