Dopo un’altra nottata e una mattinata condite dal malodore, gli inquirenti vanno convincendosi che la causa stia in uno sversamento di liquami fognari nel fiume Sacco. A sostegno di questa ipotesi sarebbe il lento spostamento a valle dell’epicentro del malodore, come se seguisse la corrente del fiume. Stamattina lo spostamento sarebbe stato più veloce a causa delle abbondanti precipitazioni verificatesi nella notte nella parte settentrionale della provincia di Frosinone. Intanto continuano le proteste dei cittadini, stanchi di doversene stare tappati in casa anche nella bella stagione e preoccupati dagli effetti che il malodore potrebbe avere sulla salute. Nel contempo impazzano i commenti sulle indagini della magistratura sull’episodio dello scorso ottobre che ha portato alla denuncia di diversi responsabili della gestione del depuratore dell’ASI. La fonte inquinante però in quel caso era di origine chimica e non da sacrico civile come stavolta. I carabinieri forestali, in collaborazione con Arpa Lazio e con Acea e con la Polizia Municipale di Ceccano, stanno controllando tutti gli attraversamenti fluviali delle fognature per accertarsi della loro tenuta e che lo sversamento eventuale non sia dipeso proprio dalla rottura di una di queste condotte.
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