Gara mortale tra Frosinone e Ceccano per i veleni sparsi nell’aria: è in testa il capoluogo che ieri 16 febbraio toccava 101 mg di polveri sottili per metro cubo, con Ceccano fermo a 98, rispettivamente con 32 e 26 sforamenti dall’inizio dell’anno. Dovrebbero essere cifre allarmanti, allarmantissime, ma in realtà si tratta di dati che non sembrano suscitare alcuna preoccupazione. Il livello massimo delle polveri è 50, siamo quindi a valori del 200 per cento superiori al massimo consentito con tutte le conseguenze per i polmoni e l’apparato cardiovascolare di ciascuno di noi. Eppure si tratta di un tema completamente assente dalle campagne elettorali in corso, molto più attente ai rifiuti che all’aria che respiriamo
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