di Alessandro D’Avenia
Dopo aver percorso tutta la strada della bellezza universale con il suo meraviglioso “Lettori selvaggi”, Giuseppe Montesano ne presenta, in un pamphlet che rapisce, il “metodo”, perché come sosteneva Nietzsche in un fecondo paradosso: “le verità più preziose sono quelle che si scoprono per ultime, ma le verità più preziose sono i metodi”. Per questo “Come diventare vivi” è un libro prezioso, perché cerca e traccia il metodo del lettore selvaggio, il lettore che si abbandona a musica, arte, letteratura, scienza… (per Montesano il Paese della Bellezza non ha confini sbarrati e la meraviglia è l’origine di ogni esplorazione del Mondo) per fare esperienza della metamorfosi. La trasformazione che il vero lettore conosce è quella dell’essere rinnovato e rigenerato nell’incontro con un’opera capace di varcare i confini della morte e vincere l’usura del tempo, “vera presenza”, direbbe Steiner, che sgretola luoghi comuni e ci risveglia dall’ipnosi del conformismo. A differenza dello “schermo” che ci protegge dall’Altro e conferma il nostro autismo narcisistico nutrendolo dell’Uguale, la pagina opaca richiede eroico coraggio di aprirsi all’Ignoto.
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