di Alessandro D’Avenia
Come evidenzia il rapporto “Italiani nel Mondo” sono in prevalenza giovani, con un titolo di studio superiore, in cerca di lavoro. Per loro la narrazione del futuro in Italia appartiene al genere tragico, quindi vanno in cerca di Paesi (prevale l’Europa «ricca» e in seconda battuta l’America) in cui il lavoro, oggetto del desiderio che li fa muovere , appartiene a una narrazione diversa. Una narrazione più aperta alla speranza, da ascrivere almeno ai generi del thriller, dell’azione, dell’avventura.
Mi occupo di scuola e di narrazioni, non di sociologia, e quel che ho visto in questi anni è la progressiva erosione e caduta delle narrazioni di futuro di marca italica, soprattutto per chi ha visto precipitare attività di artigianato, di impresa piccola e media, crescere la pressione fiscale, la disoccupazione giovanile rinvigorita da politiche di assunzione affamanti e basate sul precariato venduto per flessibilità…
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