di Ivan Coccarelli
Monte Cacume lancetta di un orologio cosmico.
Gli uomini del neolitico innalzarono in molte località enormi pietre che permisero loro di prevedere i cambiamenti di stagione, individuando le direzioni del sorgere e del tramontare del Sole nei giorni di Solstizio e di Equinozio.
Il Sole, infatti, sorge esattamente in corrispondenza del punto cardinale Est e tramonta esattamente a Ovest solo nei giorni di equinozio : in primavera e in estate sorge in direzione nord-est e tramonta in direzione nord-ovest, mentre nel semestre invernale sorge in direzione sud-est e tramonta in direzione sudovest, percorrendo sull’orizzonte un tratto più breve. All’inizio dell’Autunno, in particolare, un osservatore posto nei pressi di “Colle Cardarilli” (Ceccano) vede tramontare il Sole dietro il cucuzzolo di Monte Caccume (o più comunemente noto, Monte Cacume), che si localizza ad occidente; data la sua particolare morfologia, quest’ultimo, visto da “Colle Cardarilli”, potrebbe aver rappresentato per le antiche popolazioni indigene un ottimo riferimento per la registrazione del ciclo stagionale. La presenza di numerosi massi calcarei reperibili sul dosso carbonatico di Cardarilli, materia prima per la realizzazione di allineamenti stronomici, e l’esistenza di una limitrofa area fluvio-lacustre e boschiva, fattore estremamente favorevole allo sviluppo di attività antropiche preistoriche e di insediamenti stanziali, rendono molto probabile l’ipotesi, per il “Colle Cardarilli” e per le fasce limitrofe, di “Centro neolitico sacro-astronomico”.
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