Riporto volentieri, condividendolo in pieno, un intervento di Matteo Ernesto Oi, sulla drammatica situazione degli incendi di ieri, 26 agosto, a Ceccano

Non è quel che resta di un bombardamento, né di un autobomba a Baghdad o di una ritorsione del clan mafioso di turno. Questo è ciò che era nascosto tra i rovi di Ceccano e ha preso fuoco ieri. Il fuoco, con la sua forza distruttiva e purificatrice, riporta alla luce ciò che dei criminali hanno voluto nascondere, perché solo così possono essere definiti chi sacrifica il nostro ambiente, il nostro territorio e la nostra salute.
Abbiamo bisogno di ridefinire ciò che è un reato ambientale, di aumentare le sanzioni, di curare e mantenere i puliti i terreni, pubblici e privati, e abbiamo bisogno di più controllo. Ciò che mi fa rabbia è che tutto questo non sia successo in una zona sperduta, tra i boschi, con l’idea di occultare, tenendo il più possibile quei rifiuti nascosti alla vista delle persone, ma lungo il muro perimetrale del cimitero. Un luogo, per tutti, atavicamente sacro e che merita rispetto, perché il culto dei morti accompagna l’uomo dall’alba dei tempi e in tutte le religioni e culture.
Vergogna.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento