Questa notte, alle 4 si ripeterà un antichissimo rito sui Monti Lepini: i Supinesi cacceranno S. Cataldo. Ho partecipato una volta. Vi ripropongo le considerazioni di allora.
Sono stato a veder “cacciare S. Cataldo”. E’ stata la prima volta nonostante i ripetuti ed insistenti inviti degli amici di Supino negli anni precedenti. Ebbene non sono stato deluso: alle 4 di notte, la chiesa di S. Pietro, santuario di S. Cataldo, era strapiena di gente, supinesi nella stragrande maggioranza, giovani e anziani, bambini e ragazzi, un popolo intero a gridare “viva san Catallo!” E dopo qualche minuto il momento decisivo: l’effige di Cataldo viene tolta dalla sua nicchia, e scende allo stesso livello dei fedeli. Gli applausi scrosciano, insieme agli evviva: alla statua vengono imposti i segni dell’episcopato.
La mitria sulla testa, simbolo della capacità del vescovo, l’episcopos, colui che guarda sopra, di individuare la via migliore da seguire, il bastone …
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