di Lorenzo Borga, Gabriele Guzzi e Mariasole Lisciandro
Nelle ultime settimane, Alitalia è tornata prepotentemente al centro del dibattito politico, per via delle (ennesime) difficoltà finanziarie e il successivo rifiuto del piano industriale proposto dagli azionisti. Le ultime notizie sono il prestito ponte di 600 milioni concesso dal governo e la nomina dei tre commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari.
Su un possibile fallimento dell’ex compagnia di bandiera, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda nel corso de L’Intervista su SkyTg24 ha dichiarato: “Non si può far fallire dalla mattina alla sera per una ragione molto semplice: perché non avremmo più collegamenti aerei con una parte significativa del paese. Da domani non ci sarebbero più collegamenti per moltissime delle destinazioni italiane, Alitalia oggi ha una quota molto rilevante del traffico, e non ci sarebbero subito altre aziende pronte a prenderlo. O meglio ci sarebbe un periodo in cui questi collegamenti sarebbero staccati”.
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