E’ molto cambiata la festa del 1° maggio: ricordo da bambino le sfilate dei socialisti, tutti uomini, tutti con il vestito scuro, e il garofano rosso. Poi ricordo quelle dei comunisti, separate dai primi: trattori rombanti e bandiere rosse… poi il vuoto, come se il lavoro abbia perso quella centralità che i padri costituenti gli hanno voluto dare nella costruzione della Repubblica.
A conclusione di questa giornata, che anche la Chiesa celebra con la memoria di S. Giuseppe lavoratore, il pensiero non può non andare a tutti quei giovani che lottano per conquistarsi un lavoro e che spesso non ricevono le indicazioni necessarie, ma anche a tutti quei lavoratori che hanno pagato con la vita la loro dedizione al dovere.
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