Nel giorno di vuoto, l’attesa per eccellenza nelle parole di Alessandro D’Avenia
«In verità siamo tutti in attesa». Così dice la voce narrante di un racconto di Cesare Pavese (“Piscina feriale”), che amo come si amano i testi che non siamo noi a leggere, ma che leggono noi. C’è un gruppo di persone che passano il tempo ai bordi di una bella piscina color verdemare, inebriata di luce: chi si tuffa, chi prende il sole. Non importa chi sia, tutti sono “in attesa” di qualcosa che sconvolga o dia senso a quella quiete, a quella bellezza, a quella compagnia che nasconde la solitudine: «Ciascuno di noi pensa che se la piscina fosse deserta, non reggerebbe a starsene solo, sotto il cielo».
Nessuno può sfuggire in questo racconto a ciò che hanno di più proprio uomini e donne attorno o dentro alla piscina verdemare della vita: «Non si sfugge nemmeno nell’acqua…
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