di Giancarlo Olcuire
Nella trasfigurazione di S. Apollinare in Classe l’attenzione viene portata sulla gigantesca croce gemmata che ha preso il posto di Gesù: è lei a essere esaltata. Non si associa più alla morte perché trasfigura la morte nella risurrezione.
«E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». Mt 17,1-19 È un bel regalo quello che, prima della Pasqua, Gesù fa a tre dei suoi, i più intimi (e la Chiesa fa a noi oggi): un trailer della risurrezione, per pregustare la gloria a cui è destinato il nostro corpo mortale. Siamo di fronte a una Trasfigurazione unica, dove gli elementi simbolici prevalgono su quelli reali, a conferma della simpatia dell’arte bizantina verso ciò che non sta in superficie.
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