Non so se sia stato un concerto: certamente qualcosa di più. La Chiesa di S. Giovanni a Ceccano, venerdì 10 marzo, alle 21, strapiena di gente nonostante la concomitanza di altri eventi, la possanza
del Dies Irae o del Rex tremendae majestatis la dolcezza del Lacrymosa, l’invocazione del Domine Jesu… l’incessante richiesta del quam olim Abrahae… il silenzio del pubblico, i ricordi di ciascuno per Francesco, per Ilenia, per Irene, per Pio, per Fiammetta, per Felicetta e per tutti gli amici, i parenti, i conoscenti strappati da questo male terribile che ci fa percepire la nostra debolezza. Ma anche la gioia di sperare nella misericordia di Dio, nel suo essere fedele alle promesse, in quella Lux aeterna che ci è stato detto vivremo con i suoi santi, con coloro per i quali ha preparato una vita trasformata, cum Sanctis tuis, perché tu Dio sei buono, quia pius es
Il Requiem di Mozart è riuscito, come spesso accade, a trasformare un’esecuzione musicale in ben altro: e, dopo un ora di assoluto e partecipato silenzio, in ascolto della composizione mozartiana, il pubblico ha sottolineato con un prolungato applauso il concerto affidato alle voci soliste del soprano Vittoria d’Annibale, del mezzosoprano Fabiola Mastrogiacomo, del tenore Enrico Talocco e del basso Alessandro Della Morte, all’Orchestra Sinfonica Francesco Alviti, al coro del Concentus Musicus Fabraternus Josquin des Pres, alla direzione di Mauro Gizzi, con la conclusione affidata alla parole sapienti del prof. Renzo Scasseddu che ha ricordato gli scomparsi
Una bellissima e commovente serata, animata da due splendide realtà musicali nate a Ceccano ma oggi partecipate da tanti musicisti provenienti da ogni parte della provincia.
Qui il programma di sala in realtà aumentata
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