di Alessandro Redirossi
FROSINONE – «Non vogliamo scappare da Frosinone, vogliamo restare qui e provare a cambiare le cose, aggregare, stimolare. Certo, ci vuole coraggio. E noi ce l’abbiamo». Così Gioia Onorati, fotografa, spiega il senso di una scommessa dai tratti romantici nel cuore del centro storico. Una sfida che si chiama “Interno 36”, uno studio d’arte di giovani dai 22 ai 36 anni che non si sono fatti spaventare dall’inquietante china intrapresa negli ultimi anni dalla parte alta, quella sicuramente più bella del capoluogo. Proprio lì questo coraggioso gruppo di artisti ha incastonato una gemma dalla quale potrebbe fiorire un bel pezzo di rinascita per il centro storico. La storia parte dal civico 36 di via del Plebiscito, a due passi dal Campanile simbolo della città. «La nostra porta qui è sempre aperta e si affaccia su una delle zone più importanti del centro storico – spiega Gioia Onorati – Il rapporto con il locale che ospita Interno 36 nasce ai tempi in cui ci trovavamo qui con l’artista Umberto Cufrini. Eravamo in tre: io, la restauratrice e fotografa Claudia Mancone e la pittrice Sara Carturan.
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