di Pierluigi Consorti
Il 14 novembre 2016 è stata resa pubblica una lettera che quattro cardinali avevano scritto al papa(e – tanto per non sbagliarsi – mettendone a conoscenza il Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede) il 19 settembre scorso perché facesse chiarezza in merito ad alcuni punti dubbi emergenti dalla lettura di 5 paragrafi dell’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris lateitia.
Si dà il caso che proprio in questi giorni stia studiando a fondo questo documento insieme ai miei studenti che frequentano il corso di “Diritto canonico”. Così stamattina ci siamo esercitati provando a rispondere ai cinque dubbi.
Premetto che non abbiamo potuto non constatare come la semplice lettura dei “numeri incriminati” fosse di per sé molto chiara e non desse adito a dubbi. E’ apparso perciò evidente che il vero dubbio dei quattro cardinali suona piuttosto come un dubbio unico: “Santità, hai volutamente scritto cose diverse da quelle che avevano sostenuto i tuoi predecessori? Abbiamo capito bene: stai dicendo cose nuove?”
Evidentemente la risposta affermativa pone un problema di continuità rispetto al passato che ai quattro non sembra sopportabile. La risposta negativa è di una tale certezza che i miei studenti hanno percepito la lettera (e la sua pubblica diffusione) non come una vera e propria domanda, ma come una provocazione.
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