Basta vedere il corso principale di Amatrice che non esiste più, perché è stato cancellato, sepolto dalle valanghe di macerie. Sono macerie speciali, con tetto sopra. Quei tetti con i cordoli in cemento armato erano stati realizzati 15, 20 anni fa pensando di dare solidità agli edifici. In realtà si trattava di tetti pesanti che hanno resistito alle scosse, e quindi li vedi spesso quasi integri, ma con il loro peso hanno polverizzato le pareti di pietra e malta e schiacciato le case in pietra e cemento. E naturalmente, quel che è peggio, i loro abitanti. I tetti per terra. Ecco il paradosso crudele che spiega, meglio di molte altre immagini, la tragedia di Amatrice e di molti altri centri avvolti e stravolti dal cratere di un mostro.
Così l’arch. Boeri, chiamato a coordinare un intervento di ricostruzione, commenta la situazione di Amatrice
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