di Andrea Tarquini
Tutto cominciò nello splendido centro storico di Budapest sessant’anni fa, oggi il mondo dei Millennials non lo sa o lo ha dimenticato. Le straordinarie immagini del’Istituto Luce forse ci risveglieranno la memoria. Ungheria, 23 ottobre 1956. I cecchini della AVH, Allam védelmi hatosàg, l’odiata e temuta polizia segreta, cominciarono all’improvviso a sparare sulla grande folla della manifestazione pacifica per la democratizzazione, voluta dagli studenti in appoggio al premier comunista riformatore Imre Nagy.
Sangue, morti per le strade, reazioni esasperate e violente della piazza. E poche ore dopo tutto precipitò: guidate dal giovane, ‘smart boy’ comunista riformatore anche lui, il generale Pàl Maléter, le forze armate nazionali si schierarono con gli insorti, e indussero l’Armata rossa alla ritirata. Ungheria ’56, sessant’anni dopo: oggi quello splendido paese mitteleuropeo è libero, membro di Ue e Nato.
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