Assalto dei cani, continua il dibattito a Ceccano a seguito di un mio post: segnalo due interventi. Nel primo, Sebastiano scrive: avendo subito dieci anni fa una aggressione da un pit-bull (è grossa taglia? … forse) e sette punti di sutura al volto, Pietro, non posso che condividere il tuo post; per il resto gradirei che gli animalisti si occupassero un po’ di più dei loro -amati- animali senza distrarsi troppo sui social. Potremmo invitarli qui nel centro storico -ironico- per vedere lo stato delle toilette dei loro animali: cani e gatti. L’invito potrebbe essere allargato anche alle autorità preposte al controllo del territorio, ma sai -noi del centro storico- siamo cittadini di serie “B” anche se per pagare le tasse non siamo stati ancora declassati. A lui si aggiunge Paola che scrive: come per quasi ogni aspetto della vita quotidiana, anche per quanto riguarda i cani e le modalità per portarli a spasso esiste una normativa precisa. Basterebbe applicare e far rispettare le regole e tutto sarebbe più semplice.
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Riprendo, giustamente il post di Paola:
“come per quasi ogni aspetto della vita quotidiana, anche per quanto riguarda i cani e le modalità per portarli a spasso esiste una normativa precisa. Basterebbe applicare e far rispettare le regole e tutto sarebbe più semplice”.
La domanda sorge spontanea: chi lo deve fare, forse -nel ns. caso- noi cittadini del centro storico? Con quali mezzi e con quali risultati?
Il problema vero è l’Educazione Civica che ormai -come se fosse data per scontata, acquisita nel DNA di noi occidentali- non viene più insegnata e ne, … tantomeno, praticata.
Ormai tutti tigri da … tastiera e non girano neanche più neanche gli accalappiacani.
Ora mi fermo altrimenti rischio di essere … lapidato.