di Daniele Bonino
Un tempo molto più di oggi, la poesia necessitava, nella sua recitazione, un certo ritmo, che si può ora rinvenire nella forma e nel ritmo “in sé” delle singole parole: proprio per questo oggi le composizioni poetiche mancano di un certa cadenza.
Infatti, nell’antichità ma non solo, il ritmo della poesia veniva determinato non dalle singole parole bensì da canoni ben precisi, al costo di cambiare l’accentazione dei vocaboli rispetto a quella usata nella lingua comune. Ciò è vero in tutta la poesia antica, greco-romana, ma anche nel Medioevo e -più sporadicamente- anche in tempi relativamente più recenti. Esistevano varie tipologie di metro, dalle origini più disparate, come ad esempio il trimetro giambico: ˘ˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉ˘ˉ (dove ˉ indica una vocale lunga e ˘ una breve). La distinzione oggi in uso tra la durata delle varie note (semibreve, minima, semiminima ecc.) deriva anche da questo.
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