E’ facile, in questi giorni di dolore imbattersi in riflessione attorno alla correlazione fra la fede ed il male del mondo. Fecero la stessa domanda a Gesù. Eccone il racconto che ne fa Luca al cap. 13: In quel tempo, si presentarono a Gesù alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: “Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Siloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”.
La fede non è un contratto assicurativo, come invece pensavano i pagani, non è un contratto che si sigla, nessuno di noi conosce il momento della propria morte. La fede è una continua conversione al bene, nonostante quello che ci accade, un persistente, ostinato sforzo per cambiare il male in bene per quanto si può
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