Poligamia sì o no?


des-deplacees-assyriennes-qui-ont-fui-devant-l-avancee-du-groupe-etat-islamique-en-syrie-prient-dans-l-eglise-melkite-ibrahim-al-khalil-dans-la-banlieue-de-damas-le-1er-mars-2015_5496849di Giordano Muraro

Hamza Piccardo, presidente dell’Ucoii, Unione delle comunità islamiche, ha sostenuto che, se sono possibili le unioni civili tra omosessuali, allora si dovrebbe anche permettere giuridicamente la poligamia. È giusto? Qual è la posizione della Chiesa?

È evidente che la richiesta del Presidente Hamza Piccardo è provocatoria. Se a una persona omosessuale viene riconosciuto il diritto di unirsi civilmente con una persona dello stesso sesso, perché non dovrebbe essere riconosciuto a un uomo il diritto di avere più mogli? In molti Paesi dell’Asia e dell’Africa è legale. Perché in Europa è proibita? E perché alla poligamia non aggiungere la poliandria, cioè il diritto della donna ad avere più mariti? Si possono portare molte motivazioni, ma la ragione essenziale è che la società non può legalizzare un rapporto che non sia paritario tra un uomo e una donna. Le leggi hanno il compito di promuovere la dignità della persona umana, o almeno di non danneggiarla. Nella poligamia la donna viene invece danneggiata, perché l’esperienza dell’amore, che è la più necessaria e desiderata da ogni persona, le viene praticamente negata. Infatti la condizione essenziale dell’amore è la libertà.

Nella poligamia questa libertà per la donna non esiste o viene fortemente limitata: la donna non sceglie, ma viene scelta; e anche là dove ha la possibilità di accettare o rifiutare (cosa molto difficile e talora impossibile) entra in un rapporto in cui è l’uomo che decide e dispone la vita per tutte le sue donne, e le donne devono semplicemente accettare le decisioni dell’uomo, anche quelle affettive. Ognuna si sente una delle tante, o addirittura in second’ordine dopo la favorita, il che non giova al benessere psicofisico della donna. È vero che anche nel rapporto monogamico la donna fino a poco tempo fa era subordinata all’uomo, che dominava su di lei imponendole il suo volere; ma sarebbe veramente assurdo che dopo aver tanto lottato per instaurare anche con la legge la parità, si torni con la poligamia a considerare la donna possesso dell’uomo. L’amore richiede per sua natura libertà, totalità ed esclusività. L’uomo deve poter dire alla donna amata: sono tuo, solo tuo, tutto tuo, per sempre, e la donna deve poter dire la stessa cosa al suo uomo. Allora e solo allora è amore. Per questo la Chiesa non ha mai accettato e continua a non accettare la poligamia.

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