di Luigi Alici
Le Olimpiadi sono, sotto molti punti di vista, come gran parte dei megaeventi del nostro tempo, un fenomeno complesso: affascinante e contradditorio, alternativo e insieme pienamente integrato nella logica di mercato e di consumo che ormai rappresenta la nostra gabbia di ferro.
L’inaugurazione, in particolare, è diventata uno spettacolo nello spettacolo e, nel caso di Rio, ha dimostrato che la creatività non dipende necessariamente dal budget. Un film della storia brasiliana, e non solo, intenso e persino commovente. Eppure, lo stesso messaggio positivo può cambiare di segno se visto da una poltrona VIP in prima fila (ma anche dal nostro salotto di casa) oppure dall’ammasso affastellato delle favelas, che stringono d’assedio la metropoli e cercano di mitigare lo logica dell’esclusione organizzando la vita attorno a un grande schermo TV, dove le telenovelas offrono evasioni insulse a una vita minore.
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