Un intervento di Marco Gui sui nativi digitali e sull’introduzione delle tecnologie a scuola.
La settimana scorsa il prof. Paolo Ferri è intervenuto su questo giornale a proposito della vexata quaestio relativa all’esistenza dei “nativi digitali”. Nel farlo ha citato alcune mie ricerche come esempio di “tecno-scetticismo”. L’intervento di Ferri è collegato anche al dibattito su un vecchio contributo di Paolo Attivissimo datato 2013, che è girato nuovamente in rete nelle settimane scorse. Nel suo intervento, Attivissimo aveva fatto riferimento ad alcuni risultati di una ricerca da me coordinata in Lombardia (Gui, 2013) e li usava per mettere in dubbio l’alfabetizzazione digitale dei cosiddetti “nativi”. Ho chiesto perciò alla redazione di agendadigitale.eu di poter replicare, con l’intento di chiarire alcuni punti sollevati nell’articolo. L’occasione è anche propizia per fare una breve sintesi delle ultime evidenze emerse nella letteratura sul rapporto tra uso dei media digitali, competenze digitali e livelli di apprendimento tra gli adolescenti
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