di Umberto Folena
Se un illuso si accanisce nella propria illusione, fino alla rovina, costui è il giocatore d’azzardo assiduo. Problematico e patologico, quando l’assiduità va oltre la ragionevolezza e scivola nella patologia. Dovrebbe bastare il buon senso per capirlo. Ma poiché il buon senso deve fare spesso i conti con convinzioni tanto insensate quanto radicate, ci pensano un matematico e un fisico, Paolo Canova e Diego Rizzuto, a dimostrarcelo con i gelidi numeri e i calcoli glaciali. Fate il vostro gioco. Gratta e vinci, azzardo e matematica (Add Editore, 254 pagine 14 euro) spiega, con formule addomesticate a uso degli incolti, che «c’è sempre un meccanismo matematico che garantisce al banco di guadagnare e condanna i giocatori a perdere il proprio denaro ». Sia chiaro, qualcuno vince. Magari è il fortunello che compra un solo biglietto o fa una sola giocata e porta a casa tutto.
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