Tre anni di nulla e ora due interventi, uno del Comune, per 600 mila euro per collocare un ponte metallico di tipo militare sulla frana del viadotto Biondi a Frosinone e poi un altro dell Regione per ricostruire il viadotto. il sovraffollamento rischia di creare il solito inguacchio. Ecco la cronaca de L’Inchiesta
FROSINONE – «I lavori sono stati affidati all’impresa Gino Di Cesare Costruzioni e Manutenzioni Srl, con sede legale in Roma, mentre della progettazione si occupano i professionisti della SOLIDUS S.r.l. della Capitale». Lo rende noto il Comune di Frosinone con riferimento alla gara per la realizzazione di un ponte militare provvisorio che scavalcherà la frana del Viadotto. Il Comune ha infatti assegnato ieri la gara per realizzare l’intervento tampone, nonostante la Regione abbia annunciato la pubblicazione del bando a dicembre per intervenire definitivamente sulla frana. A quasi tre anni dalla frana, però, l’amministrazione Ottaviani ha deciso di andare avanti per la sua strada con la toppa provvisoria: il ponte militare per scavalcare la frana e riaprire la circolazione fino ai lavori definitivi della Regione che, in base agli annunci, dovrebbero partire nel 2016. Un’operazione “tampone” che costerà però circa 600mila euro. Se per tre anni non è intervenuto nessuno, ora dunque si affollano gli interventi sul Viadotto così come le risorse investite. Dal Comune si sottolinea che comunque l’intervento non andrà in conflitto con quello definitivo della Regione, ma sarà “complementare”. Il progetto preliminare del Comune prevede una spalla su cui poggiare il ponte militare Bailey.
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