di Mauro Pianta
L’ultimo a chiuderne i battenti fu Giovanni Paolo II il 6 gennaio 2001, a conclusione del Grande Giubileo del 2000. Wojtyla la sigillò con questa frase: «Ma la porta della tua clemenza, o Dio, non si chiude mai». Adesso, dopo più di quattordici anni, la Porta Santa della basilica vaticana torna sotto i riflettori. In mattinata le telecamere di tutto il mondo rilanceranno le immagini di Papa Francesco che apre questo pregiatissimo portale in bronzo (il più a destra guardando la facciata della basilica), dando così il via al Giubileo della Misericordia, anche se l’inizio “ufficiale” dell’Anno Santo è stata anticipato dal gesto con cui il Pontefice ha spalancato la porta della cattedrale di Bangui, in Centrafrica, il 29 novembre scorso. Perché i simboli parlano chiaro: niente giubileo senza porta. Essa indica la separazione tra il peccato e la grazia. Il credente è chiamato a varcare quella soglia: chi vi passa, si purifica.
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