di Fulvio Scaglione
Da Beirut – Dopo averla evocata, minacciata e infine promessa, la Nato ha avviato ieri la sua guerra contro la Russia. Ha aperto le danze l’Ucraina passata dopo la rivolta di Maidan dalle mani dei proconsoli russi a quelle dei proconsoli americani. Non facciamoci ingannare da Mr. Chocolate Poroshenko, che non conta nulla. L’uomo forte, a Kiev, è il premier Arsenij Yatsenyuk, vero uomo Nato, assistito e forse controllato dai personaggi che gli Usa hanno imposto: la ministra dell’Economia Natalia Jaresko, cittadina americana, lunga carriera al Dipartimento di Stato e all’ambasciata Usa in Ucraina prima di avere in due ore la cittadinanza ucraina e entrare al Governo; il banchiere lituano Aivaras Abromivicius; e il ministro della Sanità Aleksander Kvitashvili, georgiano, gran collaboratore di quel Mikhail Saakashvili che dapresidente della Georgia, e sempre con l’assistenza Nato, trascinò il suo Paese nella disastrosa guerra con la Russia del 2008. Saakashvili, come gli altri gratificato da una cittadinanza ucraina a presa rapida, è diventato invece governatore di Sebastopoli, guarda caso la regione che confina con la Crimea.
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