Il rancore e il sentimento di vendetta? «Sono come buldozer. Distruggono la nostra vita emozionale, creano il deserto». Il perdono? «Trascende la categoria di giustizia e assume una valenza terapeutica anche per il perdonato. È così che si riesce a cambiare il mondo». E la confessione «aiuta a trovare la strada» della verità, in una società in cui ognuno «troppo facilmente perdona se stesso per dare la colpa agli altri». Eugenio Borgna è uno dei più conosciuti psichiatri italiani. È primario emerito di psichiatria dell’Ospedale maggiore di Novara ed è autore di numerosi saggi, l’ultimo dei quali, edito da Einaudi, si intitola
Parlarsi. La comunicazione perduta. La sua analisi del doppio tema perdono-confessione lega fortemente la conoscenza della persona all’aiuto che può venire dalla fede.
Ma è facile o difficile perdonare?
«Se si tratta di perdonare mancanze che riteniamo di poco conto giungiamo al perdono senza fatica. Tutto cambia se veniamo o ci sentiamo colpiti su questioni come la dignità, l’orgoglio, la vita stessa o su ciò che intendiamo per libertà personale».
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