Non possiamo tirarci indietro, questo l’invito di mons. Spreafico ai cristiani della diocesi di Frosinone di fronte alle sfide del nostro tempo. L’invito è nella lettera pastorale Misericordia, cuore di un nuovo umanesimo che mons. Spreafico, ha consegnato nell’assemblea diocesana, tenutasi al palazzetto dello sport di Frosinone, sabato e domenica scorsi. Ecco il testo integrale
La Parola di Dio si rivolge a ognuno di noi nel tempo che viviamo per aiutarci a comprenderlo, per non essere prigionieri del presente, perché memori della storia volgiamo lo sguardo al futuro con speranza. I tempi che stiamo vivendo non sono facili. La crisi economica non sembra sia ancora superata. Molte famiglie, anche nella nostra terra, soffrono per la disoccupazione e la mancanza del necessario per una vita dignitosa. Tuttavia occorre anche riconoscere che ci siamo abituati a un livello di vita che non possiamo più permetterci, ma a cui si fa fatica a rinunciare, a prezzo a volte di prestiti rischiosi, magari dagli usurai. Così la vita si complica e la povertà aumenta. Alla mensa diocesana e ai centri di ascolto molti si avvicinano per essere sostenuti nelle loro difficoltà. Ringrazio coloro che si prodigano nelle diverse realtà parrocchiali e nei movimenti per sostenere questo impegno di solidarietà verso coloro che hanno bisogno, italiani o stranieri che siano. In questi mesi la nostra diocesi ha continuato a offrire la sua disponibilità per accogliere i profughi che approdano nel nostro paese. Sono oggi circa un centinaio gli stranieri che usufruiscono della nostra amicizia e del nostro sostegno. Non possiamo tirarci indietro davanti a questa richiesta, memori della nostra storia e di quanto ci dice la Parola di Dio: “Lo straniero dimorante presso di voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu lo amerai come te stesso, perché anche voi siete stati stranieri in terra d’Egitto (Levitico 19,34). Vi chiedo di non dare ragione alla paura e a coloro che vorrebbero respingerli in nome di una presunta invasione, come se fossero i profughi la causa della crisi di cui stiamo soffrendo. Se mai la crisi è la conseguenza della corruzione e di una gestione poco oculata e onesta del bene comune.
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