di Riccardo Cascioli0
È certamente una bella cosa vedere tanta gente, tanti volontari mobilitati in Germania e Austria per accogliere nel modo migliore i profughi siriani che erano stati per giorni bloccati in Ungheria. Ma devo ammettere che inni di Beethoven, applausi, cortei di auto per andarsi a prendere i profughi, commenti sul ritrovato spirito dell’Europa che vince contro i rigurgiti nazionalisti e xenofobi, mi lasciano anche qualche perplessità, soprattutto perché vengono accompagnati da una narrazione degli eventi che non corrisponde esattamente alla realtà. Ovvero: le buone Austria e soprattutto Germania hanno aperto le porte e i cuori a dei disperati maltrattati dalla cattiva Ungheria, e più in generale dai paesi dell’Est. E giù lodi sperticate ad Angela Merkel e al suo spirito umanitario capace di far cambiare strada alla politica europea, e giù altrettanti insulti e condanne per il presidente ungherese Viktor Orban.
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