Chi veramente minaccia l’identità cristiana dell’Europa siamo noi cristiani fiacchi, dal cuore duro e troppo innamorato delle nostre certezze e della nostra sazietà. Passano davanti agli occhi le immagini dell’orrore, immagini che dicono morte, violenza, abbandono, e la nostra impotenza. Il bambino posato dalla marea sulla spiaggia, simbolo di tanti, troppi altri bambini, giovani, adulti e anziani che le onde e l’indifferenza hanno sparpagliato nel Mediterraneo.Le urla, gli spintoni, le proteste dei migranti a Budapest e nei Balcani. Le sequenze interminabili di occhi dall’iride scura, che hanno visto il male faccia a faccia, e cercano solo un filo di speranza per se stessi e per i loro cari.
Fuggono dalla guerra, dalla persecuzione etnica e religiosa, dalle violenze. Fuggono dalla povertà, dalla mancanza di prospettive. Fuggono da Paesi che il nostro egoismo ha reso insicuri, immiseriti, depauperati ed instabili.
Io non so come aiutarli, cosa fare; la coscienza dell’enormità della tragedia fa sentire inermi e può provocare rassegnazione.
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