Milano, Expo2015, Palazzo Italia: nello splendido edificio in cemento ecologico bianco, con la triplice potenza dell’Italia, quella della bellezza, della biodiversità, del limite e dell’inventiva, la Regione Lazio ha un suo spazio, unica tra le regioni della Repubblica: ci sono delle foto, delle immagini, tre oculus (sistemi per la visione in 3d) ma poco funzionanti, un addetto più attento al suo smartphone che alle migliaia di persone che entrano. E poi c’è un tavolo interattivo con una serie di itinerari turistici. Per il nostro territorio è proposto un unico itinerario, il frusinate è ridotto alla sua parte settentrionale: non c’è Montecassino, non c’è Sora, non c’è Arpino, né Aquino, né Ferentino, né Frosinone. Ceccano non esiste nemmeno nella descrizione testuale. Sarebbe interessante capire chi abbia determinato una simile scelta. E nella marea di depliant disponibili per il pubblico, il 99% riguarda Roma. La Regione non dovrebbe promuovere tutto il suo splendido territorio? La capitale non ha bisogno di attrarre altri turisti, che invece andrebbero orientati. Chi controlla la gestione e i risultati del fortissimo investimento che la Regione Lazio ha effettuato per avere il suo spazio a Palazzo Italia?
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