Il 4 luglio 1925 moriva di poliomielite Pier Giorgio Frassati, nato a Torino il 6 aprile 1901, beatificato da Giovanni Paolo II il 20 maggio 1990.
Il padre era il proprietario-editore de “La Stampa”, in seguito ambasciatore a Berlino, ma dimessosi dall’incarico il giorno stesso della conquista del potere da parte del fascismo.
Nel 1916 conseguì la licenza ginnasiale. Amava la montagna e, appena poteva, faceva lunghe escursioni.
Entrò nell’Azione Cattolica e partecipò a molte altre opere ed iniziative cattoliche, come la “Lega Eucaristica” e la “San Vincenzo”. Nel 1920 scelse la facoltà di Ingegneria. S’iscrisse e partecipò attivamente alla FUCI, la federazione degli universitari cattolici. Rimase comunque legato alla Gioventù Cattolica che riteneva indispensabile per la sua capacità di coinvolgere nella vita della Chiesa tutte le categorie di giovani, anche le più umili.
Nel 1921 era a Roma per la celebrazione del 50° anniversario della Gioventù Cattolica; durante un corteo le Guardie Regie del Governo contrastavano i giovani cattolici e laceravano il tricolore: Pier Giorgio lo continuò a portare anche in quello stato. S’iscrisse fin dalle origini al Partito Popolare di Don Sturzo; fu tra i fondatori di “Pensiero Popolare”, periodico della sezione torinese di P.P.I..
La sua vita dedicata allo studio, alla pietà, alla carità, all’apostolato, divenne subito un esempio per le giovani generazioni.
Molti circoli della Gioventù Cattolica hanno preso il suo nome.
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