Riccardo Gazzaniga ha 38 anni ed è un poliziotto e scrittore italiano, delegato del Sindacato Italiano Lavoratori Polizia CGIL. Nel 2013 ha scritto il romanzo A viso coperto, pubblicato da Einaudi, in cui racconta le storie degli scontri e dei cattivi rapporti tra gli ultras di Genova e il reparto mobile locale della polizia.
Il 1° maggio, insieme a centinaia di colleghi, ero in servizio a Milano.
Con il mio Reparto mi sono trovato in una posizione defilata; non ho visto incidenti, ma ho ascoltato con ansia crescente la radio, man mano che percepivo la portata degli scontri, senza dubbio fra i più violenti degli ultimi anni.
I manifestanti erano organizzati e armati per far male: non parliamo solo di bastoni e mazze, ma del lancio di bottiglie molotov e dell’esplosione di razzi di segnalazione navale che sono pericolosissimi, perché permettono un attacco da notevole distanza e incamerano una forte carica esplosiva. Alcuni anni fa, a Milano, uno di questi razzi colpì in pieno un carabiniere frantumandogli lo scudo e causandogli gravi lesioni.
Dopo scontri di questa portata si è tornati a parlare di ordine pubblico e gestione della piazza, ma leggo molte inesattezze e noto una gran confusione, peraltro legittima.
Provo a fare un minimo di chiarezza.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento