Il primo a intervenire è stato Aldo, alle 11,22 del 15 marzo, un sabato. Era appena uscita nel nostro sito l’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana dal cardinale Walter Kasper il quale, preso atto dell’abisso che c’è tra la dottrina della Chiesa sulla famiglia e il vissuto reale dei cristiani, faceva una serie di riflessioni e tracciava un solco, preciso: «Non si può modificare la parola di Gesù, che è vincolante. La dottrina del matrimonio non muta, è la disciplina che deve tener conto delle nuove realtà, caso per caso». Alla fine abbiamo voluto formulare una domanda (E’ giusto che la Chiesa dia la Comunione a divorziati e risposati?) proposta ben sapendo che il problema sarà soltanto uno tra i tanti che verranno dibattuti al Sinodo, non certo l’unico, ma consci altresì che la questione interroga le coscienze, genera risposte differenti, spesso diametralmente opposte, fa soffrire e causa in molti l’allontanamento dalla Chiesa, se non addirittura dalla fede, di molti.
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