Lo dice l’Istat e questo spiega il perché dell’inquinamento, della mancanza dei trasporti pubblici e delle piste ciclabili. Ogni mille abitanti, la provimncai di Frosinone conta 739 automobili, seconda soltanto a L’Aquila. la media italiana è 613. Leggiamo dall’Agenzia Asca:
(ASCA) – Roma, 22 lug 2014 – Dopo la lieve flessione registrata nel 2012, continua a scendere il tasso di motorizzazione nei comuni capoluogo di provincia; nel 2013 si attesta a 613,2 autovetture per mille abitanti. Benche’ la diminuzione delle autovetture circolanti sia stata complessivamente modesta (-0,9% rispetto al 2012), il dato conferma un’importante inversione di tendenza per le citta’ italiane, anche per il suo carattere generalizzato: il numero di autovetture e’ stabile o in calo in tutti i capoluoghi tranne a Torino e Reggio nell’Emilia che registrano, rispettivamente, un incremento del 2,6 e dell’1,4%. Lo spiega l’Istat che questa mattina ha diffuso i dati sulla qualita’ dell’ambiente urbano nel 2013. I valori piu’ elevati del tasso di motorizzazione si rilevano in alcune citta’ medie e piccole del Centro e del Mezzogiorno: L’Aquila (766,9), Frosinone (739,0), Viterbo (734,8), Potenza (724,7) e Isernia (705,3), seguite da Vibo Valentia, Rieti, Perugia, Ragusa e Olbia – tutte con piu’ di 700 autovetture per mille abitanti. All’opposto si collocano, invece, alcune grandi citta’, prevalentemente del Nord: Venezia e Genova innanzitutto (rispettivamente con 420,8 e 465,1 auto per mille abitanti), i cui centri storici, peraltro, sono in tutto o in parte inaccessibili alle auto private, ma anche Bologna (508,4), Firenze (521,0) e Trieste (521,9). Valori relativamente bassi (intorno alle 500 auto per mille abitanti) si rilevano anche a La Spezia e Barletta. Fra i grandi comuni, Catania presenta il tasso di motorizzazione piu’ alto (698,1) – seguita da Cagliari (671,2), Roma (659,2) e Torino (626,6) – ed e’ insieme a Torino l’unica grande citta’ a registrare, rispetto al 2012, un aumento sia pur lieve (+0,4%) del numero di autovetture circolanti, numero che diminuisce del 2,9% a Roma, del 2,1% a Milano e Firenze, e in misura variabile fra l’1 e il 2% a Genova, Bologna, Napoli, Bari, Taranto e Cagliari. res/rus
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