Ildegarda di Bingen (1098-1179) è certamente una delle figure più affascinanti e straordinarie della mistica cristiana: monaca benedettina e badessa autorevole, poetessa e musicista, naturalista e teologa, già venerata con il titolo di santa dalla tradizione popolare sin dal XIII secolo, è stata proclamata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI nel 2012.
Primogenita di dieci figli, di salute estremamente cagionevole, sin dalla prima infanzia la sua vita è costantemente accompagnata dal dono della visione. Lascia ben presto il monastero di Disibodenberg, dove entra da piccola, per fondare prima una comunità femminile a Rupertsberg, poi a Bingen. Monaca controcorrente e anticonformista (si definiva una «piuma abbandonata al vento della fiducia di Dio»),lasciava anche che le monache si vestissero festosamente, per salutare con canti le festività domenica. Sua una mole impressionante di opere, che spaziano dalla filosofia alla medicina, dalla poesia alla musica; al centro sta la nozione di Viridas, termine con il quale Ildegarda indica l’energia vitale che è alla base del rapporto di perfetta armonia tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale, alleato prezioso anche per curare malattie. Ha fondato una Lingua ignota, una delle prime lingue artificiali. È stata al centro della vita spirituale del secolo: il rapporto con Federico Barbarossa non le impedisce di sfidarlo con parole durissime quando l’imperatore opporrà due antipapi ad Alessandro III. Non esita ad uscire dal monastero compiendo viaggo molto impegnativi, che le consentiranno addirittura di predicare nelle cattedrali di Colonia, Treviri, Liegi, Magonza, Metz e Werden.
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