Penso che ormai sia incontestabile e incontestato che l’incompetenza digitale nel nostro Paese sia un’emergenza non diversa da quella dell’analfabetismo degli anni del Dopoguerra. Con una difficoltà in più, legata al fatto che la competenza digitale può essere raggiunta solo sulla base di una competenza funzionale che oggi sta regredendo progressivamente; troppo spesso la competenza digitale è stata ed è confusa con la capacità di utilizzo dei dispositivi, e il suo sviluppo viene confuso con l’alfabetizzazione informatica. L’abbaglio, soprattutto nel secondo caso, ha prodotto la convinzione che il tema dell’incompetenza digitale riguardasse soltanto certe fasce d’età e non invece i cosiddetti “nativi digitali”, come se la capacità di usare uno smartphone , comunicare via facebook, o anche scaricare video e musica potesse comprendere anche, ad esempio, la capacità di navigare in rete con consapevolezza e spirito critico. Su questo aspetto, l’ultimo recente studio dell’Università Bicocca, ottimamente commentato daPaolo Attivissimo, è particolarmente significativo, lì dove identifica, tra gli studenti dell’indagine, delle carenze notevoli di comprensione del contesto web e del tema delle fonti (un tema “base” dell’information literacy) da parte degli studenti, così come una bassissima percentuale in grado di costruire (siti, contenuti) in rete. Oppure, lì dove si riscontra la presenza della correlazione a U tra uso della rete ed efficacia nell’apprendimento, e il maggior apprendimento si rileva nell’uso moderato della rete e non agli estremi.
continua a leggere qui http://www.agendadigitale.eu/smart-cities-communities/558_agenzia-un-piano-per-diffondere-le-competenze-digitali.htm
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento