Sul tema degli stipendi d’oro nella pubblica amministrazione e su diversi vari privilegi ormai insostenibili oltre che ingiusti, un interessante contributo di Carla Colicelli
L’ agosto 2013 continua a scorrere senza che ci si discosti nella comunicazione istituzionale da un copione, ormai consueto, occupato in larga parte dal dibattito su Imu o tassa di servizio, da quello sulla sorte di Silvio Berlusconi, e dal bollettino delle disgrazie e dei reati durante le vacanze.
Ben scarsa attenzione si registra per i temi che dovrebbero essere di maggiore interesse per tutti, e in modo particolare per chi ha la responsabilità delle scelte politiche da compiere per traghettarci fuori della crisi. Il primo di questi temi – già affrontato, infatti, su queste colonne soprattutto dal punto di vista tributario – è sicuramente come promuovere un maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse tra diversi ceti, categorie e territori.
Come realizzare l’equilibrio indispensabile non solo per risollevare i bilanci familiari e far ripartire i consumi, ma anche e soprattutto per rifondare l’equità sociale, agevolare la ripresa di uno sviluppo sostenibile e ristabilire condizioni di fiducia e rispettabilità delle istituzioni e delle regole collettive. Riguardo al tema delle risorse e del loro uso è evidente lo scarto tra il silenzio e la parzialità delle manovre attuate e in corso di attuazione, da un lato, e le grandi ingiustizie dall’altro, presenti da sempre nella situazione italiana, ma aumentate a dismisura negli ultimi 20 anni, come molti inascoltati studi e ricerche hanno cercato di segnalare.
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