
di Elisa Chiari, per http://www.famigliacristiana.it
Il bicchiere della partita sospesa a Busto Arsizio, soprattutto quello delle reazioni che ha suscitato, è mezzo pieno e mezzo vuoto, tutto dipende dal lato da cui lo si guarda.
È mezzo pieno perché il mondo del pallone nella reazione di Boateng, che ha lasciato il campo portandosi dietro il Milan, dopo l’ennesimo buu a sfondo razziale, ha dato finalmente un segnale contro il razzismo da stadio più significativo e visibile della goccia nel mare di una multicina alla società.
È mezzo pieno perché finalmente il resto del mondo si è accorto di un problema che troppe volte, ogni domenica più o meno, passa inosservato, con tanti saluti alla civiltà.
È mezzo pieno perché nel calcio e fuori con tutti i mezzi di comunicazione immaginabili si è levato un coro di solidarietà per Boateng, anche se non tutti pensano che la partita andasse interrotta definitivamente. Alcuni suoi
colleghi, come Clarence Seedorf che tante volte ha patito lo stesso trattamento, è convinto che la partita andasse sospesa solo il tempo necessario a isolare i violenti, per poi riprendere a beneficio dei tanti sostenitori che si sono schierati contro i cori e i loro beceri autori. Ma sono sfumature.
E’ mezzo pieno perché qualcuno dei razzisti è stato individuato e un’inchiesta è stata aperta.
È mezzo vuoto, invece, perché è difficile immaginare che la reazione sarebbe stata la stessa se i medesimi episodi si fossero verificati, come in effetti si verificano, in una partita vera e seria, di campionato o Champions League, anziché in un’amichevole che valeva più o meno un allenamento. Servirebbe coraggio anche quando ci sono in ballo titoli e soldini. Continua a leggere tifosi beceri
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