Sono soltanto gli organismi di decisione politica che verranno unificati, proprio per risparmiare tutta una serie di spese legate al numero delle presidenze, degli assessorati, degli uffici stampa, delle segreterie che ogni nugolo di assessori provinciali porta con sé. Il resto rimane affidato all’organizzazione complessiva degli uffici.
Non sappiamo se il capoluogo sarà a Latina, città più grande, o sarà scelta una sede diversa, (c’è sempre la proposta del centro direzionale nella valle dell’Amaseno) né conosciamo ancora il nome del nuovo assetto territoriale ma i cittadini non ne avranno danno: anche oggi la provincia di Frosinone o l’Inps hanno una sede centrale e poi le delegazioni territoriali. E’ soltanto la sede centrale che verrà unificata, con un notevole taglio dei costi della politica.
Fra l’altro bisogna ricordare che gli enti locali era stati interpellati per una proposta alternativa ma dalla Regione Lazio non è arrivato niente.
Per capirne di più. ecco tutte le info sul riordino delle province: le_province_istruzioni_per_luso.pdf
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Ha dell’incredibile il fatto che si voglia risparmiare sulle province, ma non sul numero dei parlamentari, né tanto meno sul loro stipendio e sulla pensione che questi signori percepiscono. Ci sono gli esodati tra i lavoratori comuni, e perché mai non dovrebbero esserci tra i politici (parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, ecc…)?