La Asl di Frosinone chiude gli ospedali, lascia i cittadini senza servizi ma mantiene il personale in servizio nelle strutture chiuse. La paradossale situazione è denunciata dal sindacato Ugl, che in un comunicato scrive: a due anni dalla disattivazione delle strutture di Ceprano – Ceccano – Ferentino e…. poi Pontecorvo….. e il personale irremovibile resta sul posto , lo dichiara il segretario provinciale Rosa Roccatani. Inammissibile!
S
ervizi che chiudono per carenza di personale amministrativo, eppure l’azienda continua a mantenere le unità nelle strutture dismesse. E non ci venissero a dire che è colpa dei sindacati perché non approva una graduatoria fatta con i “piedi”, unità che non figurano – unica graduatoria per tutte le professioni – individuazione dei posti vacanti da ricoprire indistinti.
Una Azienda che si rispetta non avrebbe dovuto prima della disattivazione stilare una regolare graduatoria individuando da subito i posti vacanti? Perché pagare lo straordinario al personale nelle strutture carenti e contestualmente mantenere personale nelle strutture dismesse? Chi paga per queste inefficienze? Eppure l’Azienda con delibera 221 del 2 marzo ’12 il Direttore Generale con l’1% dei fondi della produttività premia i dipendenti più meritevoli!!! E guarda caso le persone preposte al monitoraggio continuo del personale!!!.
C’è forse una specifica volontà a non trasferire i baciati Dea della Fortuna!!!!
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