Dario Di Vico, apprezzato giornalista del corriere, originario di Ceccano, commenta i primi 100 giorni del governo Monti
Ieri il governo ha pubblicato sul suo sito un documento che riepiloga in maniera ordinata ed efficace i provvedimenti adottati nei primi 100 giorni. Chapeau . Ma non è un caso che quel documento cominci con le misure del rigore, con il salva Italia. È questa finora la cifra dell’azione del governo e lo diciamo non certo per sminuire il valore e il coraggio di alcune scelte come il completamento della riforma previdenziale. Se lo spread è sceso, se tutti gli osservatori internazionali concordano nel dire che Monti «ha fatto un lavoro eccezionale» – lo ha ricordato anche l’ambasciatore cinese Ding Wei – è perché i mercati hanno capito che gli italiani stavolta fanno sul serio. Ma siccome la cultura degli uomini che ci governano non è meramente rigorista, il passaggio su liberalizzazioni e lavoro serve a far emergere l’intera caratura del gabinetto Monti. Non si abbia timore, se dovesse essere necessario, di presentare un maxiemendamento che protegga la scelta di separare Snam da Eni, che non lasci ai Comuni l’intera potestà della liberalizzazione del servizio taxi, che sia coerente nell’aprire i servizi finanziari e assicurativi. Quel maxiemendamento si rivelerà una clausola di salvaguardia non solo per il corretto iter parlamentare del provvedimento ma anche del rapporto di fiducia con il Paese reale.
Qui tutto il testo di-vico-supplemento-di-coraggio_ab9d98f4-5f78-11e1-bae2-adaf00d4a3f2.shtml
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