Lettera aperta al Prefetto di Frosinone


Illustrissimo sig. Prefetto di Frosinone

Le scrivo al IV giorno di mancanza di corrente elettrica nella mia abitazione in via Colle della Guardia a Ceccano. Non funziona nulla, naturalmente,  ed Ella può immaginare i disagi relativi soprattutto alla mancanza di riscaldamento. In questi quattro giorni ci siano arrangiati come abbiamo potuto ma è evidente lo stato di abbattimento che sovrasta ciascuno dei cittadini, delle migliaia di cittadini, delle decine di migliaia di cittadini di questa provincia, che dopo aver ascoltato nelle trasmissioni televisive di giovedì 2 febbraio  che tutto era pronto ad affrontare l’emergenza neve,  che tutti sapevano sarebbe stata di notevole entità, dopo aver visto sfilare davanti alla telecamere i vari responsabili pronti a tranquillizzare la popolazione su quanto sarebbe stato messo in campo per fronteggiare l’emergenza, si ritrovano a dover vivere da 4 giorni senza corrente elettrica e soltanto per una nevicata… E se fosse stato un terremoto?

Le chiedo, sig. Prefetto, perché una situazione simile c’è soltanto nella provincia di Frosinone? Eppure ci sono state zone d’Italia dove le nevicate sono state più forti, le temperature più basse… e la corrente c’è! Certo, io posso avere una visione parziale di ciò che avviene; posso anche essere, oggi, preso dalla rabbia di avere mia suocera di 80 anni al freddo, ma certamente la provincia di Frosinone non esce da questa emergenza a testa alta.

Mi permetto soltanto di segnalarle alcuni fatti che mi paiono significativi del fatto che qualcosa non vada bene nella gestione dell’emergenza:

Io stesso ho visto una squadra d’emergenza dell’Enel in via Colle Rosso a Ceccano, tornarsene indietro perché priva di catene. Ella stessa, sig Prefetto, aveva emanato un’ordinanza per l’uso delle catene o di pneumatici da neve, ma se i mezzi d’emergenza ne sono sprovvisti! Ho visto decine di cavi dell’elettricità e del telefono caduti a terra, travolti dai rami degli alberi, perché nessuno ha pensato ad interrarli, come dovrebbe accadere in un paese civile. L’Enel, ho sentito dire, accamperebbe problemi relativi alle basse temperature. Può chiedere all’Enel a nome mio, e delle altre decine di migliaia di cittadini senza energia elettrica da 4 giorni, come facciano in Paesi o in regioni d’Italia abituate a ben altre temperature. E non è che possiamo cambiare gestore… i fili sempre dell’Enel o di Telecom sono!

Per non parlare della mancanza di informazione: i siti istituzionali, che immagino siano pagati dai contribuenti, quello della provincia, quelli di molti comuni, quello della stessa Prefettura a lei affidata sembrano essere rimasti a prima della nevicata, almeno al momento in cui scrivo. Avrebbero potuto svolgere un indispensabile ruolo di informazione che invece è venuto a mancare. E proprio la mancanza di informazione e di sostegno alla popolazione è stata la mancanza più grande.

E poi, sig. Prefetto, un’ultima cosa: non lasci che siano soltanto i cittadini ad indignarsi per quanto è accaduto in Provincia di Frosinone. Ci sono state vittime purtroppo ma ci sono stati anche crolli di pubblici edifici, recentemente realizzati (il palazzetto dello sport a Ceccano,  la copertura del chiostro del Conservatorio) Due splendide strutture che non hanno resistito a 30cm di neve! Sig. Prefetto, chieda, com’è suo potere, che si vada fino in fondo nelle indagini. Pensi se i crolli si fossero verificati nel corso di manifestazioni…

Ho ancora grande stima dei funzionari della Repubblica e so che quest’appello non rimarrà inascoltato

Con osservanza

Pietro Alviti

 


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4 pensieri riguardo “Lettera aperta al Prefetto di Frosinone

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  1. Ciao Pietro credo che la tua lettera sia a nome di tutti quelli che si sono trovati in difficoltà la domanda è sempre la stessa, ma se sono tutti allertati perchè alla fine si creano tanti disagi, forse si parla e basta? Ciao Enrica

  2. Mi trovo pienamente d’accordo con il sign Pietro Alviti soprattutto la mia indignazione nasce dai fatto ke per una settimana i TG locali non hanno fatto altro che parlare di questo fatto eccezionale, per noi, e che erano tutti (Enel – ACEA – Protezione Civile ) pronti ad affrontare l emergenza invece ci siamo ritrovati senza nessuno che sapesse dirci ciò che stava accadento e soprattutto telefoni con voci guida, l’unico che ha risposto alle mie chiamate e’ stato un membro della Protezione Civile e per questo lo ringrazio. Morale della favola come si può nel 2012 farsi mettere in ginocchio da una nevicata?

  3. Carissimo Pietro, Qui a Ripi è successo di peggio : siamo stati per 4 giorni senza elettricità, senza acqua, senza riscaldamento, senza telefono e (almeno nel mio caso!) senza connessione per cellulari ed internet …. ho dovuto organizzare io una squadra di parrocchiani per spalare la neve dalle strade del paese (io stesso l’ho fatto per tre giorni di seguito). Nessuna informazione, nessun punto di riferimento… dopo un giorno e mezzo è arrivata a dare “man forte” ai volontari la “protezione civile comunale ” che: non aveva neanche le pale!!!!!!!!
    L’unico che si è degnato di informarsi direttamente di come stavamo a Ripi è stato il Vescovo!!!!!
    Ieri sera essendoci in diretta un collegamento RAI improvvisamente è tornata la luce elettrica ma siamo ancora senza acqua!
    Hanno messo in giro la voce che l’esercito era venuto per aiutarci…ma qui di soldati non se n’è visto nessuno. Tu dici di avere ancora fiducia nei funzionari della Repubblica…io, a meno di clamorose conversioni, NON PIU’

  4. caro Pietro, dovrebbero far leggere la tua lettera alla Polverini che è venuta a Frosinone, è stata portata in Via Aldo Moro, alla Villa Comunale e le è stato fatto vedere che funziona tutto, c’è buona viabilità e il piano soccorsi va a meraviglia. La “Governatora” ha detto che non abbiamo nulla da lamentarci qui, mentre altrove c’è gente che patisce maggiori disagi. ….. beh, io non ero nata, ma gli anziani del mio palazzo mi hanno raccontato che è successa una cosa analoga quando Mussolini è venuto in visita in Ciociaria!

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