Educare alla pace, dono di Dio


Nel primo giorno dell’anno Benedetto XVI ricorda che la pace è la somma di tutte le benedizioni. E parla delle nuove generazioni “che guardano al futuro con una certa apprensione”.

Il presepe e l'albero in piazza San Pietro.

Risuonano come un incoraggiamento e un invito le parole che il Papa ha pronunciato questa mattina, celebrando la 45esima Giornata mondiale della Pace, in una piazza San Pietro gremita di fedeli.

«Che l’anno che inizia sia un tempo di speranza e di pacifica convivenza per il mondo intero», ha detto Benedetto XVI prima della recita dell’Angelus. Ricordando il suo messaggio dal titolo Educare i giovani alla Giustizia e alla Pace (CLICCA QUI PER IL TESTO INTEGRALE) ha voluto sottolineare l’importanza di dedicarsi alle nuove generazioni che «guardano oggi con una certa apprensione al futuro, manifestando aspetti della loro vita che meritano attenzione, come il desiderio di ricevere una formazione che li prepari in modo più profondo ad affrontare la realtà, la difficoltà a formare una famiglia e a trovare un posto stabile di lavoro, l’effettiva capacità di contribuire al mondo della politica, della cultura e dell’economia per la costruzione di una società dal volto più umano e solidale».
Nel primo giorno dell’anno, che la Chiesa dedica a Maria Madre di Dio, «la liturgia fa risuonare in tutta la Chiesa sparsa nel mondo l’antica benedizione sacerdotale», aveva sottolineato nell’omelia della messa del mattino. Aggiungendo che è «la pace, nel suo senso più pieno e più alto la somma e la sintesi di tutte le benedizioni».

E poi all’Angelus ha ribadito: «Iniziamo così il nuovo anno 2012 fissando lo sguardo sul Volto di Dio che si rivela nel Bambino di Betlemme, e sulla sua Madre Maria, che ha accolto con umile abbandono il disegno divino. Grazie al suo generoso “sì” è apparsa nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo e ci è stata riaperta la via della pace».

     Attorno al maestoso albero di Natale e al Presepe allestito in piazza e, quest’anno più che in passato, concentrato particolarmente sulla figura di Maria, migliaia di fedeli sono giunti da tutto il mondo.

     Il Papa ha voluto salutare particolarmente «il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e tutto il popolo italiano, i giovani dell’Opera Don Orione e le famiglie del Movimento dell’Amore Familiare, che hanno vegliato in preghiera tutta la notte in piazza San Pietro, coloro che hanno partecipato alla 44esima Marcia della pace nazionale che si è svolta ieri sera a Brescia  e quanti, invece, hanno preso parte alla marcia organizzata da Sant’Egidio a Roma e in varie altre città del mondo».
Annachiara Valle

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