Tra il 5 e il 10% delle foreste mondiali appartengono a gruppi religiosi: è questo il risultato di uno studio effettuato a cura dell’Istituto per la Biodiversità dell’Università di Oxford, che ha pubblicato una interessante mappa al riguardo. Dallo studio (effettuato in collaborazione con l’Alleanza delle Religioni e della Conservazione utilizzando il database del progetto Sanasi) emerge che le località mondiali in cui le foreste considerate sacre sono maggiori risultano essere l’Etiopia, il Giappone, l’India meridionale e l’Italia (a riguardo della quale basterà evidenziare l’importanza del Parco nazionale delle foreste casentinesi, che ha avuto origine per volontà dei monaci camaldolesi).
La mappatura è particolarmente importante in quanto molti boschi sacri vedono compromessa la lor
o stessa esistenza a causa dell’incuria. Uno dei responsabili del progetto, l’italiano Fabrizio Frascaroli, ha trascorso due anni a mappare i boschi sacri del Centro Italia ed ha affermato che i peccati contro la creazione non sono ancora entrati a pieno titolo nel vissuto delle comunità cristiane.
La mappatura è ancora incompleta, ma si conta sul crowdsourcing per estenderla. Chiunque si imbatta in una foresta sacra può segnalarla inviando una mail ai responsabili del progetto: info@oxfordmartin.ox.ac.uk.
posted by Moreno Migliorati su nobell.it
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