A Roma i dati allarmanti per l’inquinamento atmosferico vengono da alcune centraline che segnano livelli tra 80 e 90 microgrammi per metro cubo, tanto da spingere l’amministrazione capitolina ad introdurre limitazioni per il traffico in tutto il territorio metropolitano anche durante la settimana. Ma Ceccano e Frosinone hanno valori quasi doppi rispetto a quelli romani e le rispettive amminsitrazioni sottovalutano gli effetti che polveri e gas inquinanti possono avere sulla salute dei loro cittadini. Legambiente ha diffuso un comunicato stampa in cui richiama l’attenzione delle autorità alle problematiche derivanti dall’inquinamento da polveri: Smog fuorilegge tutti i giorni, per polveri sottili PM10, ma preoccupano molto anche le polveri più fini PM 2,5 e il biossido di azoto NO2. Le concentrazioni di PM10 nell’aria sono andate aumentando nelle ultime settimane sia a Roma che nel resto del Lazio, con un picco raggiunto martedì 29, quando nella Capitale ben 11 centraline su 13 hanno registrato valori superiori ben al di sopra del limite, fissato in 50 microgrammi per metro cubo. Spiccano i preoccupanti valori di Cinecittà (90 μg/m3), Preneste (81 μg/m3) e Tiburtina (80 μg/m3).
A Ceccano i valori sono oltre 140 mg.
Preoccupano molto anche le PM 2,5, continua Lega Ambiente nel suo comunicato (sono polveri che non vengono misurate nelle centraline in provincia di Frosinone) che negli ultimi venti giorni hanno visto nelle nove centraline della Capitale ben 150 episodi di superamento della soglia di 10 microgrammi consigliata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Lo smog nell’aria preoccupa molto per la salute dei cittadini, targhe alterne e blocchi sono necessari ma devono affiancarsi a nuove politiche per limitare il traffico privato tutti i giorni a favore di quello pubblico – dichiara preoccupato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. La salute dei cittadini è a rischio, oltre alle targhe alterne chiediamo nuovi blocchi totali del traffico, a Roma e nelle altre città fuorilegge per smog. L’inquinamento atmosferico è un noto fattore di rischio per la salute, numerosi studi ed indagini epidemiologiche confermano i gravi effetti sulla salute causati dallo smog prodotto in massima parte dal traffico automobilistico. Intervenire sulle modalità di trasporto è di primaria importanza per combattere l’emergenza smog, basti pensare alle malattie respiratorie dei bambini che vivono in quartieri trafficati che aumentano del 20% rispetto a quelli che vivono in aree meno congestionate. Uno studio MISA condotto sulla popolazione di otto grandi città in Italia, tra le quali Roma ha infatti evidenziato come per ogni aumento di 10 μg/m3 (microgrammi per metro cubo) di PM10 in atmosfera si verifica un incremento nel giorno stesso o nel giorno successivo dell’1,3% nella mortalità totale, dell’1,4% nella mortalità cardiovascolare, del 2,1% nella mortalità respiratoria, dello 0,8% nei ricoveri per cause cardiovascolari, dell’1,4% nei ricoveri per cause respiratorie.
La ricetta per Legambiente è chiara: serve un nuovo slancio sul trasporto pubblico, lo stop ai tagli e agli aumenti delle tariffe.
E in Provincia di Frosinone?
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