I primi dati sono sconfortanti e denunciano l’assoluta apati di chi dovrebbe invece intervenire con provvedimenti di riduzione delle sorgenti inquinanti. Il 17 novembre la centralina ha registrato 108 mg per metro cubo; il giorno dopo il valore è schizzato a 124, due volte e mezzo il limite di 50, prescritto dalla legge. E la macchinetta non misura le polveri di dimensione inferiore. Di fronte a questi dati dovrebbe scattare l’allarme sociale: Ceccano e Frosinone scalo superano di gran lunga i valori di legge, le autorità sono obbligate ad adottare provvedimenti, dopo oltre 70 giorni di pesante inquinamento atmosferico. Nella città capoluogo siamo già alle domeniche a piedi e alla targhe alterne; a Ceccano niente. E’ possibile che non ci siano responsabilità neanche in coloro che avrebbero il dovere di adottare provvedimenti cautelativi? E neppure si vedono all’orizzonte disegni urbanistici capaci di modificare la situazione: piste ciclabili, trasporti pubblici più efficienti, mobilità sostenibile… niente!
Qui i dati delle centraline giorno per giorno: aria e qui i dati del 18 novembre 18 novembre
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Piste ciclabili? Trasporti pubblici e mobilità sostenibile? Ma scherziamo? A Ceccano l’apatia si vince – purtroppo – per il RALLY, manifestazione diseducativa e inquinante pià che mai