Mentre Palazzo Antonelli liquida la faccenda sostenendo che la norma consente di dare tutti gli incarichi di rilevamento del censimento 2011 ai dipendenti comunali, accusando inoltre di pretestuosità le polemiche di stampa, Angelino Loffredi, già sindaco di Ceccano interviene, esprimendo la sua meraviglia. Lo ha sentito Antonio Nalli:
<<Non posso credere che un’amministrazione di centrosinistra abbia dato seguito ad un bando di concorso riservandolo esclusivamente a chi ha già un posto di lavoro fisso e quindi una fonte di reddito certa, a discapito di quei soggetti,
per lo più giovani e neolaureati, senza reddito alcuno>>. La vicenda del bando comunale per il censimento Istat 2011, riservato ai soli dipendenti dell’Ente della città, torna a sollevare polemiche, non solo sul fronte del centrodestra, dopo le dichiarazioni rese note dal consigliere comunale Stefano Gizzi, ma anche nella stessa coalizione di governo cittadino.
A tuonare nei confronti degli alleati, infatti, è l’ex Sindaco Angelino Loffredi del Pdci, che sulla vicenda ha rilasciato dichiarazioni che mostrano un netto dissenso dalla presa di posizione ufficiale e “burocratica” con cui si è trincerata l’amministrazione, facendo emergere allo stesso tempo anche una profonda amarezza.
<<Il bando per la selezione dei rivelatori del censimento – ha sottolineato ancora Loffredi – avrebbe dovuto dare spazio a quei giovani laureati, specie nel settore della matematica e della statistica, a quanti sono in cerca di una prima esperienza lavorativa, nel contesto attuale di crisi economica assai numerosi e a quei soggetti meno abbienti>>.
L’intervento di Angelino Loffredi appare, allo stesso tempo, il sintomo di un timore che già in più occasioni lo stesso ex Sindaco ha provato ad esprimere ai suoi, anche per quanto riguarda le future scelte cui è chiamata a rispondere la
coalizione di centro sinistra, come quella della candidatura a Sindaco della città e delle primarie. E’ il timore di un maggiore allontanamento della base elettorale di centro sinistra, che non avrebbe affatto gradito la scelta perpetrata dall’Ente, quasi a difesa di una categoria di lavoratori che oggi è vista come una vera e propria casta e di un maggiore incremento del clima dell’antipolitica.
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