Riportiamo il parere, in gran parte condivisibile, di Diesse.org
Si è chiusa la lunga settimana in cui sono state effettuate le prove Invalsi 2011, tra cui quella “decisiva” di Italiano e Matematica per la classe II della scuola secondaria di secondo grado (10 maggio). Su questa prima assoluta si sono accesi i riflettori, per cui non sono mancate osservazioni, critiche e anche proteste. Si va dalle analisi più pertinenti, che hanno messo in guardia dall’inflazione da test nella scuola e dalla tentazione di forgiare una didattica a quiz (Luca Ricolfi: “L’introduzione massiccia dei test produce una gravissima distorsione nel comportamento degli insegnanti, che si trasformano in allenatori per i test”), al boicottaggio delle prove medesime da parte dei sindacati di base della scuola. In alcuni casi, i docenti e gli studenti no-test sarebbero stati spalleggiati dagli immancabili genitori. L’Invalsi ha comunque diramato una nota nella quale informa che la rilevazione ha coinvolto circa 4800 scuole, circa 24800 classi, di cui oltre 2300 campione (sembrerebbe un buon risultato).
È bene precisare che la valutazione del sistema dell’istruzione non ha avuto lo scopo di valutare i singoli alunni, bensì i livelli di apprendimento raggiunti nelle scuole, che vengono quindi messi a confronto tra loro e con le statistiche europee, per individuare, e possibilmente colmare, eventuali lacune. Per servire, una volta restituiti i risultati alle scuole, come occasione di confronto e “ripensamento” delle elaborazioni (progettazioni) del curricolo fatto (elaborato)da ciascuna scuola a partire dalle indicazioni nazionali e/o linee guida.
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